La Forestra Umbra
La Foresta Umbra rappresenta il polmone verde del Parco Nazionale del Gargano si sviluppa fino a circa 830 m. di altitudine. La foresta e millenaria e ha conservato quasi integralmente il suo manto vegetativo. Facilmente immaginabile quanto sia preziosa la Foresta Umbra per tutti gli studiosi e amanti della flora e della fauna che popola questo territorio. La Foresta è molto frequentata anche da appassionati di fotografia naturalistica, che in tal modo realizzano scatti fantastici.
Visitare la Foresta Umbra e un’esperienza unica e ci sono tanti percorsi naturalistici di cui servirsi per attraversare, a piedi o in bici, questi splendidi scenari. Un esemplare di albero da vedere senz’ombra di dubbio e il cerro di Vico, che si trova davanti a un convento di frati francescani e che sembra sia stato piantato da fra’ Nicola da Vico, il quale mori nel 1719; pertanto, si tratta di un cerro secolare. Ha un’altezza di 50 metri e una circonferenza di ben 5 metri.
Monte Sant’Angelo
Monte Sant’Angelo è conosciuta in tutto il mondo per la sua storia religiosa, divenendo meta d’obbligo nei pellegrinaggi micaelici. Santi, imperatori, papi, re o semplici fedeli sono giunti fin qui per inginocchiarsi davanti all’altare dell’Arcangelo Michele.
Il centro abitato è il più elevato del Gargano (843 m.) ed è situato in una mirabile posizione panoramica su uno sperone a sud del promontorio, con vista mozzafiato aperta ad ovest sul Tavoliere e a sud sul golfo di Manfredonia.
Sede del Parco Nazionale del Gargano e Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, la vita della cittadina è concentrata intorno al Santuario di San Michele Arcangelo, realizzato tra il V-VI secolo quando, secondo la tradizione, sarebbero avvenute le apparizioni dell’arcangelo in una grotta. I Longobardi, che in quel periodo dominavano nell’Italia meridionale, ne fecero il loro santuario nazionale. In breve tempo divenne un centro rinomato in tutta la Cristianità e meta obbligata, non solo per i pellegrini di tutta Europa, ma anche per i Crociati in partenza per Gerusalemme.
San Giovanni Rotondo
Immersa nel verde del Parco Nazionale del Gargano e poggiata sulle alture delle colline a ridosso del Monte Calvo, la città di San Giovanni è incastonata al centro di un bellissimo scenario naturale. Andando a ritroso nel tempo, per scoprire le origini di questo comune si risale fino all’anno Mille. Fu fondata sulle rovine di un preesistente villaggio del IV secolo a.C.; di questo borgo restano ancora segni visibili, come alcune tombe e un battistero circolare che anticamente era destinato al culto di Giano, in seguito consacrato a San Giovanni.
La città vive alterne vicende, fino a quando nel 1916 vi giunge l’allora giovanissimo Padre Pio. Egli dedicò la sua vita al servizio della Chiesa, promuovendo la nascita dei Gruppi di Preghiera e la realizzazione di opere caritative, primo fra tutti l’Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza”, definito “tempio di preghiera e di scienza” dallo stesso Padre Pio. Inaugurato il 5 Maggio 1956, l’Ospedale è da un decennio riconosciuto come “Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico” e dispone di oltre mille posti-letto.
Il Parco Nazionale del Gargano
Conosciuto più come luogo di villeggiatura o, per chi crede, come luogo della predicazione di Padre Pio che come parco naturale, il Gargano porta con sé nell’immaginario di milioni di italiani nomi evocativi, di solleone, case bianche e atmosfere vacanziere, come Peschici, Vieste, la Foresta Umbra, le Isole Tremiti, zone tra le più caratteristiche del nostro Paese. Zone dove ci si cuoce nel sole e ci si tuffa in uno dei mari più belli e limpidi d’Italia (benché, secondo le recenti stime di Legambiente, non eccellano nella classifica dei più puliti).
Questa parte della Puglia è anche una delle più ricche di habitat differenti e biodiversità. Il motivo risale alla conformazione morfologica dello “sperone d’Italia” e alla sua storia. Quando, tra le lagune e la terra ferma, cominciarono ad emergere gli Appennini – e stiamo parlando di centinaia di milioni di anni fa – il Gargano non c’era ancora, o meglio era solo un’isola, separata dal continente. Solo più tardi il promontorio si sarebbe congiunto alla terra ferma formando l’inconfondibile “sperone”, ma l’origine “isolana” della zona ha comunque segnato l’evoluzione ambientale dell’area, con il suo cuore verde, ma pure con un mosaico di laghi costieri, una collana di isole dirimpetto e un deserto di pietra alle spalle che solo in condizioni isolate avrebbero potuto formarsi. Si tratta di un habitat ricco e vario, come è difficile incontrare in Italia. L’autentico puzzle di ambienti concentrati in un territorio così ristretto fanno del Gargano più un’isola che un monte, che peraltro raggiunge solo i 1.065 metri col monte Calvo.